Invito l’anonimo o legnaghese per prima cosa a presentarsi: credo che tra persone civili sia il minimo di educazione; poi gli chiederei di entrare nel merito della questione: ragioniamo, confrontiamoci, non da posizioni preconcette ma a partire dai dati che abbiamo a disposizione; sulle accuse o sugli attacchi personali non rispondo perché “non è cosa”, per dirla alla napoletana.
Penso sia il caso di soffermarsi per il momento solo su alcuni elementi, se poi la discussione proseguirà ne affronteremo altri.
Innanzitutto la centrale quando funziona emette continuamente radioattività, anche se non è noto ai più. A queste piccole dosi di radioattività sono esposti i lavoratori e la popolazione che vive nei pressi.
Danno sanitario da radiazioni è un “danno senza soglia”, cioè non è necessario assorbire grandi quantità di radiazioni per ammalarsi (come ad esempio per il fumo da sigaretta): anche dosi piccole di radioattività innescano processi di tumori, leucemie o malformazioni nei neonati, tanto che la definizione di “dose massima ammissibile” per i lavoratori e per le popolazioni fornita dalla Commissione internazionale per la radioprotezione, invece di essere “quella particolare dose al di sotto della quale non esiste rischio”, è curiosamente “quella dose cui sono associati effetti somatici, tumori e leucemie, che si considerano accettabili a fronte dei benefici economici associati a siffatte attività o radiazioni”.
Quanto all’affermazione di Rettondini, che le centrali ci sono nei paesi confinanti, che sappia che: per la legge del quadrato della distanza l’intensità del fascio di radiazioni in punti situati a distanze diverse dalla sorgente è inversamente proporzionale al quadrato di tali distanze. II che significa che raddoppiando la distanza dalla fonte di radiazione l’intensità del fascio di radiazioni si riduce di un quarto. Quindi cambia di molto tra averle sotto casa o a 200km.
Infine ci rimane in corpo la centrale morta radioattiva a fine attività con tutte le sue scorie.
Donatella Ramorino
La nostra finestra sul mondo
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Liberinsieme, lista candidati per le elezioni comunali 6/7 giugno 2009
- 1) Letteriello Donatella, 48 anni, Bancaria, Terranegra
- 2) Bisin Cristina, 45 anni, Infermiera, Vangadizza
- 3) Frattini Monica, 32 anni, Impiegata, Porto
- 4) Gioachini Annamaria, 46 anni, Educatore Professionale, Terranegra
- 5) Mantovani Giuliana, 52 anni, Sociologa, Terranegra
- 6) Ramorino Donatella, 53 anni, Insegnante, Legnago
- 7) Tarocco Annalisa, 34 anni, Impiegata, Terranegra
- 8) Ambroso Andrea, 30 anni, Architetto, Legnago
- 9) Biasiolo Matteo, 22 anni, Studente, Casette
- 10) Bolcato Gabriele, 41 anni, Insegnante, Legnago
- 11) Cacciola Gaetano, 61 anni, Pensionato, Porto
- 12) Filippini Moreno, 46 anni, Operaio Metalmeccanico, San Vito
- 13) Galati Pietro, 45 anni, Vigile del Fuoco, Casette
- 14) Giarola Claudio, 49 anni, Libero Professionista, Vangadizza
- 15) Manara Paolo, 56 anni, Sottufficiale E.I., Terranegra
- 16) Pasqualini Michele, 31 anni, Educatore Professionale, Casette
- 17) Quinzan Luca, 47 anni, Consulente del Lavoro, Casette
- 18) Sartori Simone, 39 anni, Dipendente Camera di Commercio Verona, Porto
- 19) Vesentini Mirko, 37 anni, Gestore Piscina di Legnago, San Pietro
- 20) Zanzoni Maurizio, 42 anni, Impiegato, Vigo
Premesso che le possibilità di avere una centrale a Legnago sono inesistenti, considerato che di questi temi dovrebbero occuparsi con attenti studi dei premi nobel e dei tecnici, non certo sindaci, assessori e consiglieri ignorantoni come quelli di Legnago e dintorni (all inclusive), ritengo che presentare la proposta e poi non presentarsi preferendo lussuose e capitalistiche vacanze alla facciaccia di noi operai disoccupati sia uno sputo in faccia al buon senso. altro che maieta de Chioto.
RispondiEliminaEl cavron....
Ciao a tutti, vi racconto una storia, datemi due minuti di lettura
RispondiElimina25 anni fa, davano per sicura la costruzione della centrale nucleare alla Torretta.
Nella nostra ingenua coscienza civica e grazie ad un'informazione più precisa in merito alla pericolosità delle centrali (era il 1985 un anno prima di Černobyl') io con la mia classe, abbiamo disertato la scuola e sfilato urlando slogan contro la Centrale Nucleare, lungo le strade del centro di Legnago. Per la nostra città sarebbe stata la morte!
Essendo una manifestazione non autorizzata, Carabinieri in divisa e borghese ci hanno braccato e portato in caserma davanti agli occhi dei cittadini. La ricordavo come una goliardica azione giovanile (erano uscite interviste sui giornali con le nostre foto dove spiegavamo i motivi del nostro gesto) ora che non ho più capelli rabbrividisco e rivivo quell'incubo.
Prof. Ramorino, lei che era una delle nostre insegnanti, non molli la presa e cerchi di far capire che 25 anni son passati ed è inutile andare a riprendere vecchi giocattoli che non funzionano!
Grazie a tutti di avermi letto
Gabriele Bolcato
Mi son el legnaghese. e me presenarò quando la Ramorin la se presentarà in consiglio comunal. Eto capìo Bolcato?
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