DON ALBINO BIZZOTTO CONTRO L’AUTOSTRADA IN CONSIGLIO REGIONALE



                                                                      
                               LA GENTE, NON I LEADER

Liberinsieme: COMUNICATO STAMPA   

  
E’ stato interrotto il 29 agosto lo sciopero della fame del sacerdote don Albino Bizzotto,  
ma la civica legnaghese Liberinsieme e l’omonimo Gruppo di Sostegno hanno fatto in tempo a sostenere l’iniziativa del  fondatore dei Beati Costruttori di Pace, che per due settimane ha così inteso mettere in evidenza lo scempio nel territorio veneto con le cosiddette ‘grandi opere’, tra le quali la trasformazione della Superstrada Transpolesana in autostrada a pagamento che potrebbe colpire le tasche di tutti i cittadini legnaghesi e della Bassa. Bizzotto parlerà anche di questo nel suo intervento in consiglio regionale il 3 settembre prossimo.

"Lo sciopero della fame di Bizzotto ci tocca da vicino" osserva Donatella Ramorino, consigliere di Liberinsieme nel consiglio comunale di Legnago, "gli abbiamo dato il nostro appoggio perché la sua azione è stata dichiaratamente anche per i cittadini che usano la superstrada che è già stata pagata dai nostri padri e dai nostri nonni .  E lo sarà anche il 3 settembre quando parlerà davanti al Consiglio Regionale".  

 "Se la transpolesana sarà trasformata in autostrada dovremo pagarla di nuovo.  Dobbiamo ricordare a tutti, cittadini e amministratori di Legnago e del Basso Veronese, che i vertici della ditta incaricata per questa e altre opere in Veneto sono indagati o già in carcere con accuse di truffa e tangenti. Inviteremo a Legnago don Bizzotto perché la gente di tutta la Bassa non è stata abbastanza informata da chi doveva farlo".

"Anzi," sottolinea Ramorino, "c’è perfino il ricatto dello stato del manto stradale per convincere la gente che pagando si risolverà anche questo. Con il tipo di finanziamento scelto, il cosiddetto project financing,  a medio termine si avranno effetti devastanti sul debito pubblico, nel nostro caso quello veneto e indirettamente quello locale, già asfittico.  E non credo’ che i tempi e la situazione finanziaria possano consentire di andare in questa direzione. Chissà se ora ci pensano gli attuali amministratori e i precedenti che avevano appoggiato la trasformazione".

"C’è anche l’aspetto del potere di piccoli gruppi di potere contro gli interessi dei cittadini," conclude Ramorino "per queste opere di grande impatto servono le opinioni del più ampio numero di cittadini , alle amministrative del 2014 proporremo un referendum per ogni questione di grande importanza locale. I cittadini devono tornare ad aver voce e contare contro l’arroganza di politici decisionisti. E quindi un grazie a don Albino Bizzotto che ha agito anche per noi."

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